mercoledì 11 giugno 2014


Scienza

Giugno9

Il cervello delle donne è migliore nel multitasking e nelle intuizioni

Le donne sono più brave nel multitasking e nelle abilità sociali, i maschi nelle attività dove si usano i muscoli e nel leggere le mappe. Quelli che una volta erano dei luoghi comuni stati dimostrati scientificamente, e proprio alle differenze tra il cervello maschile e femminile sarà dedicato il convegno organizzato dalla Fondazione Atena Onlus il prossimo 11 giugno in Campidoglio a Roma. Il cervello delle donne verrà raccontato, oltre che dal presidente della Fondazione, il neurochirurgo Giulio Maira, sotto un profilo medico scientifico, anche dalla stilista Anna Fendi, il magistrato Simonetta Matone, Isabella Rauti e lo storico dell'arte Claudio Strinati. ''Esiste una differenza - spiega Maira - che è certamente il risultato di una catena di effetti, avvenuti nel corso di millenni, che coinvolgono la genetica, gli ormoni, il cervello, i comportamenti, e che non implicano alcun giudizio di inferiorità o superiorità. Possiamo dire, in linea di massima, che l'uomo possiede un cervello che segue schemi logici più basati sulla razionalità, mentre nella donna il funzionamento cerebrale sarebbe maggiormente di tipo intuitivo, che nell'uomo il funzionamento dei circuiti nervosi è più rigido mentre è più plastico nella donna''. Le differenze, spiega Maira, si riflettono anche nelle malattie neurologiche, diverse nei due sessi, e nelle terapie, che dovrebbero essere personalizzate. Un luogo comune che la scienza ha invece sfatato riguarda le dimensioni del cervello. ''Il cervello della donna pesa in media circa il 12% in meno di quello dell'uomo - spiega - 1.200 grammi contro 1.350 grammi. Tuttavia, se si fa una misura non assoluta del peso cerebrale, ma relativa al peso corporeo la differenza si annulla''.

Redazione Tiscali

sabato 7 giugno 2014

Antidolorifici

Allarme allergia per chi usa Fastum gel, Lasonil, Keplat, Flexen e altri antidolorifici



L’Aifa ha diramato la lista dei medicinali che sono a rischio fotoallergia perchè contenenti Ketoprofene. Tra gli antidolorifici che comprendono questo principio attivo ci sono:Artrosilene 5% gel e Artrosilene 15% schiuma cutanea, Fastum 2,5% gel, Flexen 5% gel, Ibifen 5% gel e Ibifen 5% soluzione cutanea, Keplat 20 mg cerotto medicato, Ketofarm 5% gel, Ketoprofene Almus 5% gel, Ketoprofene Eurogenerici 5% gel, Ketoprofene Ratiopharm Italia 2,5% gel, Ketoprofene Sandoz 5% crema, Ketoprofene Pharmentis 5% gel, Liotondol 2,5% gel, Orudis 5% gel, Yerasel 10% spray cutaneo, soluzione. A quanto apprende RETENEWS24 però, tra i prodotti che prevedono il Ketoprofene, c’è anche il Lasonil gel 2,5 mg. L’Aifa, da qualche mese al centro di polemiche per lo scandalo che l’ha vista coinvolta nel caso Novartis – Roche, potrebbe quindi attuare la politica del “due pesi, due misure” non citando il Lasonil tra i medicinali pericolosi.









Di seguito il comunicato dell’Agenzia del Farmaco:
Come ricorderà per le analoghe precedenti comunicazioni, il Comitato per i Medicinali per Uso
Umano (CHMP) dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ha condotto nel 2010 una revisione
scientifica dei dati di sicurezza e di efficacia dei medicinali contenenti ketoprofene per uso topico, a
seguito delle segnalazioni di reazioni avverse di fotosensibilizzazione e di co-sensibilizzazione con
l’octocrilene (filtro UV).
Il CHMP ha concluso che il profilo beneficio/rischio di questi farmaci rimane favorevole, ma che
esiste un rischio di reazioni di fotosensibilizzazione, in particolare un rischio di fotoallergia, con
l’utilizzo di medicinali contenenti ketoprofene per uso topico.
Il CHMP ha evidenziato che i casi di fotosensibilità da ketoprofene per uso topico si verificano in
seguito alla fotodegradazione del ketoprofene stesso alla luce solare, anche in caso di cielo
coperto. Tale reazione avversa, anche se rara, è stata grave nella maggior parte dei casi,
richiedendo l’ospedalizzazione, l’interruzione del lavoro e una permanente immunizzazione a
causa del meccanismo immunologico della fotoallergia.

Sulla base dei dati valutati, il CHMP ha anche concluso che vi è il rischio di co-sensibilizzazione

Scoperta choc degli scienziati: ecco chi rischia di ammalarsi di Alzheimer


Essere cinici e pensare che ciascuno badi solo al proprio tornaconto personale, la “sfiducia cinica”, fa male alla salute del cervello e triplica il rischio di ammalarsi di demenza senile. È quanto emerge da una ricerca finlandese pubblicata sulla rivista scientifica “Neurology” e condotta da Anna-Maija Tolppanen della Università della Finlandia Orientale.

Lo studio

Gli esperti hanno considerato 1.449 persone di età media 71 anni e ne hanno monitorato la salute mediamente per 10 anni.

Periodicamente i ricercatori finlandesi hanno sottoposto il campione a una batteria di test per la diagnosi di demenza e per capire la personalità di ciascuno, in particolare per misurarne il livello di cinismo.

Il campione è stato poi suddiviso in gruppi, in base ai livelli di cinismo “emersi”. Il cinismo e la sfiducia cinica sono stati poi indagati chiedendo ai partecipanti, ad esempio, quanto si sentissero d’accordo con frasi come “E’ più sicuro non fidarsi di nessuno”.

I risultati

 È emerso che i più cinici hanno un rischio triplo di ammalarsi di Alzheimer, la forma più comune di demenza senile, rispetto alle persone di indole meno cinica. Il cinismo, in precedenti studi, era stato già correlato al rischio di problemi cardiovascolar

fonte: staibene.it


venerdì 6 giugno 2014

Effetti prodotti dal Glutatione
Ci sono oltre 25 mila studi medici pubblicati.
Combatte l’invecchiamento attraverso 2 vie principali : l’intestino ed il sistema circolatorio.
Protegge le cellule, i tessuti e gli organi del corpo riuscendo a mantenerlo giovane.
Il tripeptide (combinazione di tre aminoacidi) glutatione è quasi "sconosciuto" alla medicina ufficiale, per lo meno non viene utilizzato per le sue eccezionali proprietà!
Diverse le documentazioni inviate in visione alle commissioni mediche e ministeriali per prendere atto dell'importanza di utilizzare il glutatione nel trattamento di diverse malattie !
Il glutatione è una combinazione dei tre aminoacidi (tripeptide) cisteina, acido glutammico e glicina.
E' un potente antiossidante, cioè un disattivatore di radicali liberi con una spiccata azione anti-invecchiamento.
Il glutatione insieme con il selenio, forma l'enzima glutatione perossidasi che ha sempre una funzione antiossidante, ma a livello intracellulare.
Il glutatione ha inoltre una grande capacità disintossicante: grazie alla sua facoltà di chelare (chelaggio = capacità di un elemento di legarsi ad un'altro) i metalli pesanti e tossici quali piombo, cadmio, mercurio ed alluminio li trasporta via eliminandoli dal corpo.
In alcuni studi fatti sugli animali è stata dimostrata un'azione antitumorale del l-glutatione.
Il glutatione aiuta il fegato a disintossicarsi ed a prevenire possibili danni causati dall'eccessivo consumo di alcool.
E' più efficace della vitamina C nel migliorare l'utilizzo e la biodisponibilità del ferro, neutralizzando gli effetti tossici di alcuni agenti esogeni come i nitriti, nitrati, clorati, derivati del benzolo, derivati del toluolo, anilina etc.
Questi elementi danneggiano l'organismo con un meccanismo insidioso: producono un'ossidazione del ferro trasformandolo dalla sua naturale forma ferrica (Fe3+) nella forma ferrosa (Fe2+) rendendo così il sangue incapace di trasportare l'ossigeno, causando inoltre un'aumento della metaemoglobina (dal 1/2% fino ad un livello a volte mortale del 20/30%). Il processo di compromissione dell'emoglobina porta ad una sindrome ipossica che causa la morte di tutte le cellule per asfissia, compresi i linfociti T4 (vedi sindromi da immuno deficenza, AIDS, ect.).
Inoltre, il glutatione migliora l'utilizzo degli aminoacidi cisteina e cistina, ed infine inibisce in tutto o in parte i dannosi effetti collaterali dovuti ad un'esposizione ad alte dosi di radiazioni, chemioterapia e raggi X.
Elimina i radicali liberi che si formano dalla perossidazione dei lipidi che, causando la rottura di certe membrane, hanno un impatto negativo su DNA ed RNA e di conseguenza determinano distorsioni cellulari e disfunzioni biochimiche.
Il glutatione impedisce inoltre che i radicali liberi si leghino alle proteine fibrose del corpo, evitando così l'indurimento e il restringimento del collagene (e quindi rughe, mancanza di elasticità nelle arterie etc.).
Per questo motivo il glutatione mantiene sano e "giovane" il sistema circolatorio.
Quanto al sistema immunitario, il glutatione è strettamente legato all'attività fagocitica di specifiche cellule polmonari.
Protegge dagli eventuali effetti dannosi del fumo, insieme ad altri antiossidanti.
Protegge il sistema immunitario : quando passano gli anni il livello del gluatione presente nel nostro organismo diminuisce. Aumentando il livello del glutatione possiamo ringiovanire il sistema immunitario.



Il glutatione riesce a purificare gli alimenti che sono ricchi di pericolosi grassi ossidati. (University of Louisiana-U.S.)..Agisce positivamente sulla 
diabete.

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